Colin Farrell parla della vita con il figlio James, che ha la sindrome di Angelman

Colin Farrell è sempre stato molto riservato sulla sua vita, soprattutto quando si tratta di suo figlio James.

In una recente intervista, ha finalmente parlato di come sia crescere un figlio con una rara malattia genetica.

La casa di Colin Farrell a Los Angeles è animata da un’energia che è sia esaltante che leggermente opprimente per l’attore.

Non è la tipica scena di Hollywood a cui è abituato, ma è per una causa che gli sta molto a cuore.

Circondato da fotografi e troupe video, l’attore di 48 anni tiene d’occhio suo figlio di 20 anni, James, che sta giocando a prendere in giardino con il suo caregiver.

James, che ha la sindrome di Angelman, un raro disturbo neurogenetico, è non verbale, ma i suoi occhi espressivi parlano chiaro.

Quando vede un giornalista nelle vicinanze, lancia prontamente il suo mini pallone da basket verso di lei, invitandola nel suo mondo con un gesto giocoso.

La sua gioia è contagiosa, e si vede quanto questo significhi per Farrell, il cui orgoglio per suo figlio cresce visibilmente mentre osserva l’interazione.

“Voglio che il mondo sia gentile con James,” dice Farrell con sincerità. “Voglio che il mondo lo tratti con gentilezza e rispetto.”

È questo profondo amore e istinto protettivo che ha motivato Farrell a condividere la sua storia con il pubblico per la prima volta.

Con James che compirà 21 anni a settembre, Farrell è molto consapevole delle sfide che si prospettano.

“Una volta che il tuo bambino compie 21 anni, è un po’ come se fosse da solo,” spiega.

“Tutti i sistemi di protezione, le classi speciali, tutto ciò scompare, quindi ti ritrovi con un giovane adulto che

dovrebbe essere una parte integrata della nostra società moderna e che più spesso di quanto si pensi viene lasciato indietro.”

Per affrontare questa lacuna, Farrell sta lanciando la Colin Farrell Foundation, dedicata a sostenere i giovani adulti con disabilità intellettive.

La fondazione si concentrerà sulla difesa dei diritti, sull’educazione e sulla creazione di programmi innovativi per garantire che questi giovani adulti ricevano il supporto di cui hanno bisogno per prosperare.

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