La carriera di McGrady è iniziata come modella all’età di 15 anni, durante la quale ha affrontato una notevole
pressione per mantenere una taglia due, portandola a lottare con l’immagine corporea e l’accettazione di sé.
In una recente intervista, ha ricordato che una volta compreso che essere in forma snella non sarebbe stata la sua strada, si è concessa di vivere e di essere felice.
Col tempo, è passata al modeling curvy, trovando la sua vocazione e il suo ruolo nella promozione della positività corporea e dell’inclusività nel mondo della moda.
La nativa di Los Angeles ha ammesso che il percorso verso l’accettazione è stato lungo, ma la terapia ha giocato un ruolo cruciale nel suo viaggio verso l’amore per sé stessa.
Ha sottolineato l’importanza di apprezzare ciò che i nostri corpi possono fare piuttosto che concentrarsi sulle pressioni sociali per apparire in un certo modo.
“Penso che ciò che sta facendo Sports Illustrated — celebrare tutti i corpi — sia molto potente.
Stanno facendo il loro lavoro. Soprattutto ora, mentre entriamo in questa strana era, celebrando la magrezza,” ha notato McGrady.
Tuttavia, continua a ricevere commenti negativi sul suo corpo.
Sottolinea che le critiche e la negatività sono inevitabili, ma anche il supporto e l’apprezzamento lo sono.
Per McGrady, l’atto di body-shaming è noioso e poco produttivo, riflettendo più sul critico che sulla persona presa di mira.
Incoraggia le persone a trovare argomenti di discussione più significativi e positivi, spostando il focus dai giudizi superficiali.
McGrady sottolinea che l’amore per sé stessi è la base della vera fiducia e resilienza. Nonostante i contrattempi e le sfide, il continuo sforzo per coltivare l’amore per sé è cruciale.
Senza di esso, i successi esterni e i cambiamenti hanno poco significato.
“La fiducia in sé non è lineare. È una salita,” ha detto.
Con l’uscita del numero del 60° anniversario di Sports Illustrated Swimsuit, la copertura di McGrady serve come un potente promemoria che la bellezza viene in tutte le forme e dimensioni.
Attraverso il suo viaggio e la sua advocacy, continua a ispirare e promuovere una visione più inclusiva e accettante della bellezza nell’industria della moda e oltre.